“Perché aspettiamo per qualsiasi cosa? Perché non afferiamo immediatamente il piacere? Quante volte la felicità viene distrutta dalla preparazione, stupida preparazione!”

Emma di Jane Austen

Passano i decenni eppure le relazioni tra uomo e donna non sembrano oggi, nel 2020, essere poi così diverse dal 1815, anno in cui la formidabile penna di Jane Austen concepì Emma.

L’attualità dei personaggi della Austen, le cui storie di passione e orgoglio resteranno per sempre impresse su carta, continuano a interessare migliaia di persone: nuovi lettori e, grazie alla magia del cinema, nuovi spettatori e collezionisti d’immagini e sentimenti.

Emma. di Autumn de Wilde (regista dal nome molto ottocentesco) è un film estremamente equilibrato: traccia le linee dei personaggi abbastanza fedelmente al libro, concedendosi qualche momento di brio e qualche piccola libertà di stile, senza eccedere. Ben lontano da sontuose ricostruzioni in stile come quella di Marie Antoinette della Coppola o dall'indipendenza di scrittura del recente Piccole Donne di G. Gerwig, Emma appare un film molto “semplice”, senza troppe ambizioni, senza enormi pretese se non raccontare la storia di una ragazza intelligente, ricca, bella e presuntuosa. Un personaggio difficile da amare con cui è quasi impossibile entrare in empatia se non dopo un grande sforzo di comprensione del personaggio. In tal senso, l’attrice Anya Taylor-Joy mantiene viva l’attenzione dello spettatore dando un corpo e un volto a questa Emma Woodhouse più che credibili.

Il lavoro magistrale svolto dalla costumista Alexandra Byrne, ormai grande esperta di questo genere di cinema, aggiunge un tocco di grazia ed eleganza alla giovane attrice. Il film attraversa il tempo di un anno e la Byrne, partendo dall'osservazione di quadri e dalla ricerca iconografica, realizza degli abiti dai colori che enfatizzano il susseguirsi delle stagioni. La protagonista non indossa mai due volte lo stesso abito, come se avesse un guardaroba infinito, una scelta ben precisa volta a sottolineare l’agiatezza della famiglia Woodhouse. La progettazione del costume ci restituisce la vera essenza di Emma: una ragazza viziata che vuol essere costantemente alla moda, negli abiti come nelle acconciature. I riccioli strettissimi, che le conferiscono l’aspetto di una bambola di porcellana, sembrano allargarsi man mano che la vicenda si consuma, come a voler rimarcare il tentativo fallito di perfezione femminile, il crollo della convinzione dell’efficacia delle proprie idee e l’abbandono alle emozioni incontrollate, al sentimento che indebolisce. 

Notevoli sono l’attenzione e il lavoro di ricerca svolto per i costumi maschili le cui linee denunciano senz'altro la professionalità del reparto costume nella caratterizzazione di tutti i personaggi del film.

Per la scenografia è evidente il tentativo di costruire una “casa delle bambole” per gli ambienti principali in cui si muove Emma e la volontà di tracciare, attraverso gli spazi, la linea di demarcazione tra i vari personaggi appartenenti a diverse classi sociali. I colori e l’arredo sono in perfetta sincronia con i costumi e di certo la regia, scegliendo molteplici campi lunghi e inquadrature ampie, mette ben in luce le scelte scenografiche tradendone però anche alcune debolezze. Queste perfette ed enormi dimore sembrano appena state dipinte, create la settimana scorsa, e non ci raccontano molto delle storie dei personaggi, del loro passato. Non c’è un graffio sui muri, non ci sono sporcature né segni di vita e manca in conclusione ciò che rende la scenografia cinematografica grandiosa: l’elemento di verità, quella “misteriosa e suggestiva traccia” di quel che l’architettura è stata, “quello che è andato perduto” come direbbe Ruskin.

Tuttavia, aldilà delle piccolezze, è triste il non potersi perdere nei riccioli di Emma e nei guanti e nei cappellini osservando tutti i preziosi dettagli sul grande schermo. In questi tempi difficili dobbiamo accontentarci di vedere il film in streaming, sperando con tutto il cuore di poter tornare a costruire questi magici mondi e di stare sui nostri set a parlare di patine e invecchiamenti e pizzi e merletti quanto prima.

di Brunella De Cola

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Cari Soci e non Soci,

vogliamo intanto ringraziare tutti coloro che hanno inviato il modulo compilato. Ne sono arrivati ben 390 !!!

Sono stati di grande aiuto per capire le percentuali dei i colleghi che non hanno potuto ricevere nessuna integrazione, o che presto non potranno più ricevere nulla.  Grazie ancora !

Di seguito il report della riunione in videoconferenza avvenuta ieri, mercoledi 22 aprile, con tutti delegati associati Fidac ed i rappresentanti sindacali :

 

1- I censimenti delle migliaia di moduli pervenuti da tutte le associazioni del nostro settore, sono stati consegnati ai rappresentanti sindacali, per essere poi ufficializzati in unico documento da consegnare e discutere con le parti datoriali e con gli  organi istituzionali  per la richiesta di sussidi immediati per i lavoratori dello spettacolo per il periodo di emergenza in cui non sarà possibile riprendere con regolarità le nostre attività.

Oltre alla soluzione dell’ emergenza economica immediata, lo scopo finale è anche riuscire a trovare nuovi sostegni economici che possano coprire le difficoltà di lavoratori intermittenti come noi anche in situazione di normalità (che ne sarà della Naspi il prossimo anno se nessuno di noi avrà un contributo versato nel 2020?)

 

2- All’interno delle delegazioni sono state costituite tre commissioni di lavoro in ciascuna della quali l’ ASC ha un rappresentante:

 

LA PRIMA per il WELFARE, che continuerà a seguire i lavori sugli ammortizzatori sociali.

 

LA SECONDA PER LA COMUNICAZIONE che si occuperà di rendere il più possibile visibile la situazione di difficoltà economica in cui si trovano ora  i lavoratori dello spettacolo utilizzando diverse risorse mediatiche.

 

LA TERZA PER LA SICUREZZA SUL LAVORO in emergenza covid 19 e non. Questa commissione ha ora come immediato obiettivo quello di porsi al fianco dei sindacati nella valutazione delle linee guida del protocollo che sarà emesso dalle parte datoriali conformemente alle indicazioni governative per la ripresa delle attività dopo il 4 maggio.

 

Come ASC abbiamo presentato due documenti (uno per il reparto scenografia e uno per i costumi) per specificare i problemi a cui andremo incontro per la ripresa delle attività ( problemi che non sono certo a conoscenza di chi stila i protocolli solo pensando alle procedure normali igieniche da attuare sui set) . I nostri problemi iniziano da quando cominciamo le preparazioni, andando  in giro dai nostri fornitori, andando a comprare nei negozi. Che dire di quando dovremo preparare ed interagire nei piccoli camion per girare in location, nei quali dovremo muoverci in più persone? Nel vestire le figurazioni, gli attori, che nel frattempo avranno starnutito sui costumi che rimetteremo a posto , insieme a tutti gli altri...? Sono grandi riflessioni da fare, prima di ricominciare...

 

Vi terremo informati dei risultati degli incontri delle commissioni di lavoro (che iniziano domani) e dell'incontro con le parti datoriali che dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

 

Grazie a tutti.

Il Presidente    e i delegati ASC 

Carlo Poggioli

CATALOGUE "DONATE AN ARTWORK"

A.S.C. initiative of FUNDRAISING “dona un’opera” (“donate an artwork”) for the Covid-19 Emergency in support of BINARIO 95

PRESS NEWS

 

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«Dona un'opera», premi Oscar mettono all'asta le loro creazioni per solidarietà

ilmessaggero.it

 

DONA UN'OPERA - Idea dell'Associazione Italiana Scenografi, Costumisti e Arredatori

cinemaitaliano.info

 

Ferretti, Pescucci e Canonero: opere all’asta per i senza fissa dimora

news.cinecitta.com

 

«Dona un’opera», il mondo della cultura per chi ha bisogno di aiuto

roma.corriere.it

 

“Dona un’opera” un’iniziativa solidale promossa dall’ASC

segnonline.it

 

Charity Auction by Italian Association of Italian Production Designers, Costume Designers and Set Decorators

italy.alumni.columbia.edu

 


CATALOGO dona un'opera

Iniziativa ASC di RACCOLTA FONDI "dona un'opera" per Emergenza Covid-19 a supporto di BINARIO95.

RASSEGNA STAMPA / PRESS NEWS

L'ASC ringrazia Giorgio Armani che ha voluto partecipare alla nostra iniziativa "Dona un'Opera" con un suo bozzetto autografo (la firma verrà apposta a fine raccolta fondi). Siamo onorati di ricevere il sostegno da colui che ha da sempre dimostrato un grande interesse e amore per il cinema e il mondo dello spettacolo, con cui ha intrecciato una storica collaborazione. Ancora una volta Giorgio Armani sarà per tutti noi fonte di ispirazione non solo per la capacità creativa e la sua eleganza, ma anche per il suo indiscusso senso civico.

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Da diversi anni un ruolo rivelatosi fondamentale in un reparto di scenografia di un film è quello del Graphic Designer.

Colui che ricopre questa professionalità non è esclusivamente un grafico, ma prende decisioni creative che possono, talvolta, cambiare l’aspetto dell’intero set. Al Graphic Designer, al pari di altri ruoli del reparto, è richiesta infatti l’ideazione e la progettazione di diversi elementi della scenografia, dalla piccola alla grande scala… fino alla realizzazione, ove richiesto, di video o grafiche digitali per computer o schermi in generale.

È risaputo che uno dei problemi del Graphic Designer è strettamente connesso alla possibilità di usare alcuni tipi di immagini provenienti dalla rete, poiché spesso soggetti a copyright.

In questi giorni, un’archivio/museo facente capo all’Università del Texas, L’Harry Ransom Center, ha deciso di aiutare un pò il faticoso lavoro di ricerca dei reparti di scenografia digitalizzando più di 10.000 poster di film e condividendoli in alta risoluzione sul loro sito web, completamente gratis. Risulta free anche l’utilizzo di questi poster e locandine (e talvolta foto). La collezione è ricca di immagini dalle origini del cinema fino all’arrivo dei multiplex e copre davvero tutti i generi, dal western alla commedia, dal musical al cinema erotico, con poster di film usciti non solo negli USA ma anche nel resto del mondo.

Il delicato processo di fotografia e scansione dell'intera collezione dovrebbe essere completato presto e, nonostante sia ancora incompiuto, il catalogo è già estremamente interessante.

I poster provenivano da una collezione nata dalla società di produzione di Karl Hoblitzelle fondatore dell'Interstate Theatre Circuit, una delle più grandi compagnie cinematografiche del Texas, con oltre 150 teatri negli anni Quaranta.

La collezione dell'Interstate Theatre Circuit è stata responsabile della salvaguardia di questi poster cinematografici nel corso degli anni e ha permesso la creazione di copie digitali che altrimenti sarebbero andate perse per sempre.

Per ricercare i poster in alta risoluzione vi rimandiamo al sito web dell’Harry Ransom Center:

https://hrc.contentdm.oclc.org/digital/collection/p15878coll84/search

Sbizzarritevi nella ricerca!

di Brunella De Cola

 

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Cari Soci,

un importante comunicato dalle Segreterie Nazionali Sindacati,

per richiedere l'indennità da 600 euro prevista dal decreto Cura Italia del 17 marzo

tramite il sito INPS.

 

 IL DIRETTIVO ASC
 

Roma 31 marzo 2020


cgil scl FISTel CISLuilcom

Roma 31/3/2020 

Comunicato per i Lavoratori delle Troupes

Ricorso agli ammortizzatori sociali


Il sito dell’INPS, in materia di indennità per i lavoratori autonomi, riporta la seguente dicitura: "In ragione di quanto sopra, l'Inps riconosce l'indennità in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande". E le ragioni di "quanto sopra" sono i limiti di spesa complessivi imposti dal decreto 18/2020 (Cura Italia). Così messa sembrerebbe che venga confermato il “click day” che sembrava scongiurato perché la copertura prevista di 3 miliardi garantiva capienza per tutti.  Infatti INPS nega questa cosa in un comunicato stampa. 

Pertanto consigliamo di avviare le singole procedure per richiedere detta indennità.

Ricordiamo che l’indennità riguarda i lavoratori dello spettacolo non titolari di trattamento pensionistico diretto, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 allo stesso Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, corrispondenti a un reddito non superiore a 50.000.

Abbiamo anche avuto certezza dalla circolare dell’Istituto n. 49 del 30 marzo 2020 che l’indennità di disoccupazione (NASpI), per la quale sono stati ampliati i termini di presentazione delle domande per agevolarne l’accesso, è cumulabile con l’Indennità lavoratori dello spettacolo introdotta dal DL Cura Italia.

Intanto riteniamo opportuno avvisare che l’interpello urgentissimo inoltrato all’INPS non ha ancora avuto esito.  

  

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL | FISTEL-CISL | UILCOM-UIL

La lettera di Pupi Avati: «Vivo questo tempo sospeso con gli occhi chiusi. La Rai ne approfitti per farci crescere culturalmente»

Il regista ha scritto un toccante testo in cui ha descritto il suo stato d’animo in questa emergenza. Proponendo poi un riscatto nel cambiamento dei palinsesti televisivi

di Pupi Avati

 

Riflessione e proposta

E piango e rido davanti alla televisione come piangono e ridono i vecchi, che è poi come piangono e ridono i bambini, cercando di fare in modo che mia moglie non se ne accorga. Fra i tanti che se ne sono andati un mio amico, Bruno Longhi, grande clarinettista milanese, che il coronavirus ha portato via senza tener conto della sua bravura, di come suonava Memories of you, meglio di Benny Goodman . E’ il primo periodo della mia vita in cui anziché abbracciare vorrei essere abbracciato. Mi manca persino quella specie di bacio notturno con il quale auguro la buonanotte a mia moglie e che lei giustamente mi ha vietato. Dormo di più la mattina, nel silenzio profondo, cimiteriale di una città morta , appartengo anagraficamente alla categoria di quelli più svelti a morire. Ma in questo sterminato silenzio , che è sacro e misterioso e che ci fa comprendere la nostra pochezza, la nostra vigliaccheria, ci commuove la consapevolezza dei tanti che stanno mettendo a repentaglio le loro vite per salvarci. E questo stesso silenzio sarebbe opportuno per i tanti che destituiti di ogni competenza specifica continuano a sproloquiare saltapicchiando da un programma all’altro privi di ogni pudore , di ogni senso del limite.

Coloro che con tanta solerzia, con tanta supponenza, ci hanno accompagnato nel corso degli ultimi decenni appartengono al Prima del Coronavirus, quando era possibile il cazzeggio. Ora, se usciremo da questa esperienza, dovremo farne tesoro, dovremo trovare un senso a quello che è accaduto, soccorrendo le tante famiglie di chi ha pagato con la vita, aiutando a superare le difficoltà enormi, spesso insormontabili, nelle quali si troveranno i più, impegnandoci tutti a sostituire il dire con il fare, come accadde dopo la liberazione. Quello che provo somiglia a quando al cinematografo negli anni Cinquanta si rompeva la pellicola e accadeva che venivi scaraventato fuori da quella storia che era stata capace di sottrarti allo squallore del tuo quotidiano. Rottura accolta da un boato di delusione simultaneo all’accensione improvvisa di luci fastidiose. Me ne restavo seduto, stretto in me stesso, cercando di tenermi dentro il film , «dimmi quando ricomincia» dicevo a mia madre tenendo gli occhi chiusi e pregando perché quelli su in cabina si sbrigassero a riattaccare la pellicola. Perché fossi restituito al più presto a quel magico altrove.

Ecco questo tempo che sto vivendo che non somiglia a niente, è un pezzo della mia vita che vivo con gli occhi chiusi, in attesa di poterli riaprire. E quel mondo che si sta allontanando, che non tornerà più ad esserci, che non piaceva a nessuno, del quale tutti si lamentavano, eppure temo che di quel mondo proveremo una crescente nostalgia. E allora mi chiedo perché in questo tempo sospeso fra il reale e l’irreale, come in assenza di gravità, i media e soprattutto la televisione e soprattutto la Rai, in un momento in cui il Dio Mercato al quale dobbiamo la generale acquiescenza all’Auditel, non approfitti di questa tregua sabbatica di settimane, di mesi, per sconvolgere totalmente i suoi palinsesti dando al paese l’opportunità di crescere culturalmente. Perché non si sconvolgono i palinsesti programmando finalmente i grandi film, i grandi concerti di musica classica, di jazz, di pop, i documentari sulla vita e le opere dei grandi pittori, dei grandi scultori, dei grandi architetti , la lettura dei testi dei grandi scrittori, la prosa, la poesia, la danza, insomma perché non diamo la possibilità a milioni di utenti di scoprire che c’è altro, al di là dello sterile cicaleccio dei salotti frequentati da vip o dai soliti opinionisti.

Perché non proporre quel tipo di programmazione che fa rizzare i capelli ai pubblicitari ! Perché non approfittiamo di questa così speciale opportunità per provare a far crescere culturalmente il paese stravolgendo davvero i vecchi parametri, contando sull’effetto terapeutico della bellezza ? Il mio appello va al Presidente, al Direttore Generale, al Consiglio di Amministrazione della RAI affinché mettano mano a un progetto così ambizioso e tuttavia così economico. Progetto che ci faccia trovare, quando in cabina finalmente saranno stati in grado di aggiustare la pellicola, migliori, più consapevoli di come eravamo quando all’improvviso si interruppe la proiezione . E potremo allora riaprire gli occhi.

 

 

Cari Soci,

un importante comunicato dalle Segreterie Nazionali Sindacati, riguardo le interruzioni dei contratti attuate dalle produzioni.

 

 IL DIRETTIVO ASC
 

Roma 24 marzo 2020


cgil scl FISTel CISLuilcom

 

Comunicato per i Lavoratori delle Troupes

Modalità di sospensione/interruzione del rapporto di lavoro

Riceviamo numerose segnalazioni da parte dei lavoratori delle troupes impegnati in lavorazioni avviate o in corso di preparazione prima dell’inizio dell’emergenza epidemiologica Covid-19 che chiedono chiarimenti rispetto alla modalità con la quale le aziende stanno gestendo i rapporti. 

In particolare, ci viene riferito dai lavoratori che dal momento in cui sono state introdotte dal Governo le misure restrittive volte al contenimento della diffusione del virus, sono stati “scollocati” dalle Produzioni laddove, invece, in alcuni casi gli era stato comunicato precedentemente che ci sarebbe stata solo l’interruzione del rapporto che poi sarebbe ripreso con il rientrare dell’emergenza. Questo è quanto avvenuto per la stragrande maggioranza delle lavorazioni. Pochissime aziende risultano aver mantenuto il collocamento della troupe.

Tale circostanza, anche alla luce dell’emanazione del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 (c.d. Cura Italia) pregiudica l’accesso alle misure a sostegno dei lavoratori previste dal citato decreto (Cassa Integrazione in deroga, Fondo Integrazione Salariale). 

I lavoratori, peraltro, segnalano che potrebbero esserci dei profili di illegittimità in relazione ai presunti recessi unilaterali attuati dalle Produzioni. 

Inoltre, sembrerebbe che alcune aziende abbiano richiesto ai lavoratori di attivare la quarantena che, come noto, sempre dal DL Cura Italia viene assimilata alla malattia ma che, non sussistendo il rapporto di lavoro, non potrà essere goduta. 

Le scriventi organizzazioni sindacali si sono prontamente attivate ed hanno preso già contatto con le diverse produzioni che effettivamente hanno confermato di aver proceduto all’interruzione dei contratti e che riferiscono quanto segue: 

La maggior parte delle produzioni è stata interrotta nel periodo tra la fine del mese di febbraio e l’11 marzo mentre il Decreto c.d. Cura Italia è stato pubblicato in data 18 marzo 2020. Di conseguenza, l’avviso comune sul Decreto da parte delle associazioni datoriali e sindacali è stato firmato il 21 marzo successivo.  

Le suddette produzioni, con gli strumenti e le informazioni a disposizione in quel momento hanno esercitato il recesso per causa di forza maggiore e consentito ai lavoratori di attivare immediatamente le procedure previste per l’accesso alla NASpI che rappresenta lo strumento da tutti conosciuto per intervenire a sostegno dei lavoratori nei momenti dell’anno in cui non si è contrattualizzati, anche perché ritenuto, dal punto di vista assistenziale, maggiormente remunerativo per i lavoratori stessi. 

Inoltre, l’indennità di disoccupazione (NASpI), per la quale sono stati ampliati i termini di presentazione delle domande per agevolarne l’accesso, sembrerebbe essere anche cumulabile con l’Indennità lavoratori dello spettacolo introdotta dal DL Cura Italia.

Le suddette Società, anche alla luce delle ulteriori misure successivamente introdotte dal DL in questione, hanno ritenuto che la scelta della NASpI (eventualmente integrabile con l’Indennità lavoratori dello spettacolo) fosse quella più adatta a supportare, anche dal punto di vista economico, i lavoratori delle Troupes. Ciò anche in virtù del fatto che le altre forme di assistenza previste (CIG in deroga e FIS) appaiono limitate, sia nel tempo sia nell’entità economica, rispetto alle esigenze di tutto il Paese. 

Il principio che è stato seguito, in definitiva, è che laddove non ci fosse stata una certezza del ripristino della lavorazione non vi sarebbe stata ragione di mantenere il rapporto di lavoro, pregiudicando ai dipendenti l’accesso alla NASpI e all’Indennità lavoratori dello spettacolo. 

Sulla quarantena ci riferiscono che probabilmente circolano informazioni confuse poiché non sono e non possono essere le aziende ad attivare la quarantena stessa. Le norme di legge, infatti, indicano chiaramente la responsabilità di ciascun individuo che, a certe condizioni, è tenuto a contattare l’autorità sanitaria pubblica per comunicare talune circostanze che sono ormai note a tutti (sintomi o contatti con persone contagiate); sarà soltanto l’operatore sanitario pubblico ad attivare i protocolli per il “periodo di sorveglianza attiva” che è il solo ad essere equiparato alla malattia. 

Ciò che probabilmente (e doverosamente) è provenuto dalle Produzioni è la raccomandazione di attenersi rigorosamente alle disposizioni emanate dal Ministero della Salute e dalle altre Autorità. 

La scelta operata dalle aziende, opinabile e unilaterale, seppure non priva nei fatti i lavoratori di tutela, ci porta comunque ad un percorso obbligato, che potrebbe pregiudicare la fruizione di strumenti futuri e sostegni sociali che potrebbero essere messi in campo dal Governo. Il contesto emergenziale non favorisce peraltro il ricorso giuridico o sindacale nei confronti di queste scelte. Alla luce delle informazioni raccolte le scriventi organizzazioni sindacali rimangono a disposizione per appoggiare individualmente i lavoratori con specifiche esigenze e che si trovano, per il momento, in assenza di supporto. Vanno attivati tutti i percorsi necessari, nei quali le aziende dovranno essere coinvolte per non lasciare nessuno senza la migliore copertura alla quale abbia diritto.

Ricordiamo che le richieste di Cassa Integrazione e Fondo di Integrazione Salariale devono essere inoltrate dalle aziende, mentre  NaSpi e Indennità per i lavoratori dello Spettacolo devono essere richieste dai lavoratori presso l’INPS.

 

Le Segreterie Nazionali

SLC-CGIL | FISTEL-CISL | UILCOM-UIL

 

Cari Soci,

un ulteriore comunicazione ricevuta da SLC / CGIL per l'indennità ora prevista per tutti di 600 euro, aspettando la circolare INPS che chiarirà ufficialmente la regolazione.


cgil scl
 
Sindacato Lavoratori Comunicazione
SLC CGIL territoriali
Settore Produzione Culturale – FLS
 
21 marzo 2020
 
Oggetto: FIS/Deroga.
 
Per quanto riguarda le specificità legate ai lavoratori intermittente e quelli che utilizzano il DM 1525 (ti pago solo quando lavori ma ti faccio un contratto a termine da .. a.. ), queste fattispecie devono rientrare nell’accordo per il FIS.
 
La circolare INPS è chiara al riguardo, perché per quanto riguarda la cassa in deroga precisa che tra i soggetti esclusi ci sono tutte le imprese che possono accedere alla CIGO o alle prestazioni garantite dal FIS o ai Fondi di solidarietà.
 
Quindi è necessario fare gli accordi per il FIS, qualora l’azienda lo versi (sopra i 5 dipendenti).
Ricordo che il DL 18 amplia la possibilità di richiedere l’indennità ordinaria anche alle imprese con più di 5 dipendenti (normalmente è dai 15 in su).
 
Per accedere gli ammortizzatori è necessario essere stati occupati alla data del 23 febbraio.
A rettifica di quanto scritto nella precedente comunicazione, se il contratto di un dipendente dello spettacolo è terminato prima del 17 marzo, data di pubblicazione del DL 18, potrà accedere ad alti istituti di tutela.
La NASPI se ha i requisiti.
Per quanto riguarda l’acceso all’indennità di 600 euro che ora è prevista per tutti (dipendenti e autonomi) stiamo aspettando la circolare INPS, per capire se ad esempio un lavoratore disoccupato che non ha i requisiti per la Naspi può accedere a questa indennità.
 
Mi scuso per l’errore nella precedente comunicazione ma la norma è molto amplia e quindi sto lavorando a stretto contatto con la CGIL, ponendo le necessità di chiarimento man mano che emergono.
 
Cordiali saluti.
 
La Segretaria Nazionale Slc Cgil
Area Produzione Culturale
 
 
Sindacato Lavoratori Comunicazione
SLC - CGIL Nazionale
Area Produzione Culturale