Cari Soci,
Purtroppo le nuove restrizioni stanno avendo forti ripercussioni su tutte le nostre attività. Anche le poche produzioni ancora rimaste in piedi rischiano di essere fermate la prossima settimana.
Sappiamo quanto questo momento possa essere difficile e deprimente, specialmente in questo momento che vedeva il ritorno di grande lavoro per tutti.
Dobbiamo tenere duro, e superare questo momento sfortunato con la forza d'animo di sempre.
Come avrete letto nelle nostre precedenti email, il Ministro Franceschini, unitamente con il Governo, sta lavorando ad una proposta che tuteli i lavoratori del cinema e dello spettacolo dal vivo. Vi metteremo a conoscenza delle proposte ufficiali appena ci saranno comunicate.
Di seguito, gli ultimissimi aggiornamenti riguardanti anche la posticipazione di alcuni nostri eventi.
RIGUARDO IL RINNOVO CCNL LAVORATORI TROUPES |
Il prossimo incontro dei delegati FIDAC, sindacati e Anica avverrà via Skype il 12 Marzo.
Vi invieremo il report a riunione avvenuta.
MASTERCLASS - PREMI DAVID DI DONATELLO |
Dobbiamo inoltre comunicarvi che la Masterclass sui nostri cinque scenografi candidati ai David di Donatello, in collaborazione con l'Accademia del Cinema Italiano (prevista per il 14 Marzo alla Casa del Cinema a Roma) è rimandata a data da destinarsi.
CORSI FOLIAS PER SCENOGRAFO |
Anche i nostri corsi di formazione per scenografi, in collaborazione con Folias, sono stati sospesi a data da destinarsi.
RASSEGNA INTERNAZIONALE "FARE CINEMA" |
Aspettiamo decisioni del Ministero degli Esteri riguardo la rassegna dei Mestieri del Cinema nel Mondo.
Il Presidente e il Direttivo ASC
Carlo Poggioli
È da poco uscito il nuovo numero della rivista "Scenografia & costume", il magazine dell'Associazione Italiana Scenografi, Costumisti e Arredatori (Anno VII, n. 15, dicembre 2019, 12 euro). Si intitola "Grazie Maestri" ed è dedicato alla memoria e al lavoro di due grandi artisti che ci hanno lasciato nel corso del 2019: Franco Zeffirelli, scomparso il 15 giugno 2019, e Piero Tosi, morto il 10 agosto dello stesso anno. Piero Tosi è stato una colonna del Centro Sperimentale di Cinematografia, avendo diretto per quasi trent'anni il corso di Costume.
Tosi e Zeffirelli erano molto amici e hanno lavorato tantissimo insieme, più in teatro che al cinema. Come scrive nel suo editoriale Carlo Poggioli, presidente dell'Associazione, si trattava "di due amici per molti di noi, fari imprescindibili per tutti, nuove generazioni comprese". Lo speciale su di loro è curato da Francesca Romana Buffetti e contiene testimonianze di Dino Trappetti, Caterina D'Amico, Gabriella Pescucci, Milena Canonero, Nicoletta Ercole, Maurizio Millenotti (che è succeduto a Tosi come docente di riferimento del corso di Costume al CSC), Alberto Spiazzi, Marco Gandini e Pippo Zeffirelli. La rivista ha in copertina un bozzetto di Piero Tosi per "La caduta degli dei" di Luchino Visconti, per gentile concessione della Fondazione Tirelli Trappetti.
A Piero Tosi, il CSC e Edizioni Sabinae hanno dedicato nel 2018 il numero 591 della rivista "Bianco e nero" e il volume "Piero Tosi. Esercizi sulla bellezza. Gli anni del CSC (1988-2016)", curato da Stefano Iachetti e collegato alla mostra omonima che si è tenuta, con grande successo, al Palaexpo di Roma.
Centro Sperimentale di Cinematografia
Salgono sul palco raggianti, in questa notte degli Oscar 2020, a ricevere la loro statuetta, la scenografa Barbara Ling (Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, Batman & Robin, Cuori in Atlantide) e l’arredatrice Nancy Haigh (Forrest Gump, The Truman Show, Non è un paese per vecchi) per il film C’era una volta a… Hollywood del regista pulp Quentin Tarantino.
Le due professioniste ringraziano, con eleganza, tutto il loro reparto: i disegnatori, gli assistenti, i falegnami, i pittori e, chiaramente, tutto il reparto Props.
Il film è ambientato in un luogo reale — Hollywood — in un tempo reale — da febbraio a agosto 1969, ma è anche uno sguardo “fantasioso” e personale del regista sulla Los Angeles degli anni ’60.
Come Tarantino, la Ling è originaria di Los Angeles e, attraverso la scenografia, ha messo anche i suoi ricordi del 1969 nell’immaginario filmico.
In una breve conversazione avuta a Cannes 2019, ci ha spiegato come lei e il suo reparto hanno progettato e realizzato alcuni dei set più interessanti del film.
“Nel 1969 io avevo 17 anni e ricordo bene la città in quell’epoca: tutti facevano l’autostop e tutti potevano, anche con un documento d’identità falso, entrare in qualsiasi locale o club. La città era ricca di insegne al neon e ci siamo divertiti a ricostruirne molte, basandoci anche su disegni o foto. Abbiamo rifatto molte facciate di negozi ed edifici: il Taco Bell, per esempio, esisteva ancora e manteneva la struttura originaria, ma nel tempo era cambiata la sua destinazione d’uso: abbiamo lavorato sulla facciata per farlo sembrare più realistico possibile. Los Angeles è sempre stata una città in constante reinvenzione di sé, ormai ci sono una moltitudine di edifici in acciaio e vetro e tutte le costruzioni storiche stanno via via scomparendo, soprattutto sulla Hollywood Boulevard. Speriamo che il film faccia capire alle persone quanto questi edifici siano meravigliosi e che sarebbe un peccato perderli per far spazio ad altre torri di vetro”.
Sul Pandora’s Box, un edificio parzialmente ricostruito in scenografia, la Ling afferma: “Pandora's Box era in una posizione strana e iconica allo stesso tempo della città. Nel 1969 fu costretto a chiudere a causa delle rivolte e poi fu demolito poiché era un famosissimo luogo di ritrovo per hippy. Così abbiamo trovato un edificio, un ristorante a Hollywood, che era disposto a lasciarci fare delle modifiche esterne. Non era nella posizione giusta della città, ma poco importa… non credo che nessuno a LA si ricordi la vera posizione di Pandora's Box”.
Per altri ambienti, come il Drive In, il reparto ha costruito un enorme modellino in scala, anche per facilitare al regista lo studio dell’azione e del posizionamento della camera.
Sugli ambienti interni la scenografia appare molto curata, dalla villa di Rick Dalton (interpretato da Leonardo Di Caprio) a quella di Sharon Tate (interpretata da Margot Robbie), fino allo studio televisivo NBC in cui viene ricostruita la scritta del varietà musicale “Hullabaloo”, tutta in acciaio per consentire ai ballerini di danzarci su.
Il lavoro magistrale operato dalla scenografia appare comunque quello sulle strade e sulle facciate degli edifici che scorrono mentre lo stuntman Cliff Booth, interpretato da Brad Pitt (forse vero protagonista del film), si sposta in auto da un punto all’altro della città. E senz’altro il compito più arduo e interessante del film sarà stato quello di ricostruire la Hollywood degli anni ’60, circondata dall’atmosfera dorata del cinema, incarnazione per eccellenza del sogno americano. Una Hollywood in cui Tarantino si diverte a riscrivere la Storia: il terribile massacro di Bel Air per mano di Charles Manson, un evento che ha cambiato per sempre l’immaginario della società americana. Una Hollywood in cui gli attori sono spettatori di loro stessi (basti pensare alla scena in cui Margot Robbie va al cinema a vedere Sharon Tate, il personaggio che lei interpreta nel film stesso). Una Hollywood nel tempo fiabesco del C’era una volta…
di Brunella De Cola
MANIFATTURE DIGITALI CINEMA
Hub toscano per l’innovazione nella filiera audiovisiva
Inaugurate a Prato nel settembre 2017 Manifatture Digitali Cinema sono infrastrutture dedicate all'accoglienza delle produzioni cinematografiche e audiovisive che scelgono la Toscana come set. Un progetto innovativo, nato dalla sinergia tra l'Apq Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema - Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e la Regione Toscana, attuato grazie al lavoro di Fondazione Sistema Toscana - Toscana Film Commission.
La strategia di Manifatture Digitali Cinema è fare dell’audiovisivo un volano di sviluppo e innovazione, intercettando le capacità locali che a Prato sono il tessile e la manifattura per creare nuovi servizi e prodotti. L’obiettivo è aumentare l’attrattività della Toscana per le produzioni audiovisive, nazionali e internazionali, creando nuovi strutture e servizi, ed offrire opportunità di alta specializzazione a chi vuole lavorare nel settore del cinema e audiovisivo. A disposizione delle produzioni ci sono uffici, sala proiezioni, sale casting, trucco e parrucco, aule e laboratori di costumistica, mentre è già in cantiere il raddoppio degli spazi e la creazione di un nuovo teatro di posa tecnologicamente avanzato.
I principali progetti 2018-2019
Bottega di Alta Specializzazione - Costumi Rinascimento: I Medici, condotto dal costume designer Alessandro Lai, che ha visto la realizzazione dei prototipi dei costumi della terza stagione della serie tv prodotta da Rai e Lux Vide, I Medici, Masters of Florence.
Bottega di Alta Specializzazione - Costumi Rinascimento 2: I tempi di Leonado, sempre per LuxVide con Alessandro Lai, per la realizzazione dei costumi della nuova fiction tv Leonardo. Collaborazione con la Fondazione Teatro Metastasio di Prato, nello sviluppo dei costumi per Scene da Faust, di Federico Tiezzi, (,maggio 2019) e Antigone regia di Massimiliano Civica e costume designer Daniela Salernitano (novembre 2019).
La struttura ha ospitato molti set, come quello di Dafne, di Federico Bondi (premio Fipresci alla 69^ Berlinale, sezione Panorama), Se Son rose, di Leonardo Pieraccioni, Forse è solo mal di mare, per la regia di Simona De Simone e la fiction tv targata Rai, Pezzi unici, diretta di Cinzia TH Torrini.
La grande tradizione italiana nei mestieri del cinema, nell'alta sartoria per la realizzazione di costumi per il cinema, la televisione e il teatro, rappresenta un'eccellenza apprezzata e riconosciuta a livello internazionale, un patrimonio artistico, artigianale e culturale da tramandare alle nuove generazioni, a chi si affaccia – o cerca di acquisire una forte professionalità - nel mondo del lavoro.
E' da questa premessa che nasce, alle Manifatture Digitali Cinema Prato, una nuova possibilità di formazione, la Bottega di Alta Specializzazione, dal titolo “La Stoffa dei Sogni”, che si terrà dal 24 febbraio al 22maggio 2020.
L'infrastruttura dedicata al supporto delle produzioni cinematografiche e audiovisive, Manifatture Digitali Cinema - nata sotto l'egida di Mibac, Apq Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana e i Comuni di Prato e Pisa - nella sede pratese ha già realizzato, nel 2018, la Bottega “Costumi Rinascimento”, condotta da Alessandro Lai, nella quale sono stati creati i prototipi dei costumi della fiction tv, targata Rai e Lux Vide, “I Medici. Masters of Florence”.
“La Stoffa dei Sogni”, facendo tesoro dei percorsi d'apprendimento già realizzati alle Manifatture - che nella città del tessile possono contare sull'appoggio di imprenditori del settore e su una comunità di riferimento nella quale vivono e lavorano professionisti della sartoria - sarà un laboratorio d'eccellenza, un percorso d'apprendimento a livello avanzato, condotto dai costumisti pluripremiati Gabriella Pescucci (Premio Oscar per il film L'età dell'innocenza, di Martin Scorsese), Carlo Poggioli e Alessandro Lai.
Saranno in tutto 500 ore d'apprendimento, tra lezioni frontali e laboratori pratici intensivi, distribuite in 13 settimane, a contatto con alcuni dei più affermati talenti italiani nel campo del costume design, noti a livello internazionale, che consentiranno ai partecipanti di apprendere la storia della costumistica italiana, l'attualità di un mestiere artistico e al tempo stesso artigianale, oltre allo sviluppo di progetti di costumi originali.
IL CORSO IN SINTESI
Il costume italiano nel Cinquecento è il focus della prima edizione de “La Stoffa dei Sogni”, che si ispirerà alla corte medicea di Cosimo I ed Eleonora di Toledo. Le attività laboratoriali si svolgeranno per 3 mesi (dal 16 settembre al 13 dicembre 2019), per 5 giorni a settimana, con un orario a tempo pieno, per un totale di 500 ore d'apprendimento, che comprenderanno visite ai musei, alle sartorie e alle aziende.
I 10 partecipanti più meritevoli, saranno premiati con la frequenza di un mese “premium” di ulteriore approfondimento.
Alla Bottega di Alta Specializzazione “La Stoffa dei Sogni” potranno partecipare 32 persone, le lezioni si svolgeranno in italiano e in inglese.
Metodo
L'approfondimento delle conoscenze teoriche e pratiche, a fianco di maestri esperti, sarà la cifra distintiva de “La Stoffa dei Sogni”. I 3 costume designer definiranno l’orientamento del corso alternandosi alla conduzione del laboratorio, che produrrà costumi ispirandosi alla moda medicea. Esperti e docenti terranno lezioni teoriche sulla storia del costume e del costume per il cinema e condurranno i partecipanti a visite esterne, nei musei e nelle aziende che rappresentano un'eccellenza nella tradizione manifatturiera toscana.
Contenuti
3 i contenuti: Conoscenza, Laboratorio, Giacimenti.
I contenuti di Conoscenza sono lezioni che vanno ad approfondire la Storia del costume / Storia del tessuto / Il costume e la moda nel cinema / Gioielli e accessori
I contenuti di Laboratorio si riferiscono alla parte pratica: taglio e fogge storiche del ‘500 / Sartoria / Disegno a mano e digitale / Gestione del progetto e del reparto
I contenuti di Giacimenti si riferiscono ai modelli dai quali prendere ispirazione, custoditi nei musei d’arte, di moda e costume / Nel patrimonio produttivo delle aziende artigianali e tessili e delle più famose sartorie.
Obbiettivi
I partecipanti creeranno un set di costumi ispirati a Cosimo I de' Medici e Eleonora di Toledo, destinato a divenire un modulo espositivo, una mostra itinerante presso Il Museo del Tessuto di Prato, le Ville Medicee patrimonio Unesco che hanno sede in Toscana, in location deputate nel mondo.
Destinatari
La Bottega di Alta Specializzazione “La Stoffa dei Sogni” si rivolge a costume designer, sarti, tagliatori, modisti, modellisti, artigiani dell’intera filiera della creazione di costumi, con esperienza e forte motivazione, che vogliano specializzarsi nella costumistica per il cinema, apprendendo il mestiere a fianco di professionisti affermati.
Dove
Manifatture Digitali Cinema, Prato, l’hub toscano per l’innovazione nella filiera audiovisiva
400 mq di laboratori di sartoria, stiro, magazzino, studio
540 mq di sale attrezzate per proiezioni, trucco e capelli, allestimenti
www.manifatturedigitalicinema.it
FB: Manifatture Digitali Cinema
Costo
Il costo di partecipazione è di 4.900,00 euro (iva inclusa)
Voucher della Regione Toscana a sostegno dei professionisti toscani (3000,00 euro).
Soggiorno a carico dei partecipanti.
Iscrizioni
Le iscrizioni terminano con l’inizio del corso. La selezione terminerà al raggiungimento del numero massimo di partecipanti (32 persone). La selezione sarà in base al curriculum e a un video motivazionale.
Partner
Sono partner del progetto: ASC Associazione Nazionale Costumisti e Scenografi, Museo del Tessuto di Prato, PIN - Polo Universitario di Prato, Apq Sensi contemporanei Toscana per il Cinema.
Info
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PER CHI NON HA POTUTO SEGUIRE IL "TGR LAZIO BUONGIORNO REGIONE" DELLE 7.40 del 4 Febbraio 2020,
ECCO IL VIDEO DEL NOSTRO PRESIDENTE CARLO POGGIOLI CHE PRESENTA LA NOSTRA MERAVIGLIOSA RIVISTA "SCENOGRAFIA&COSTUME"
E PARLA DELL'ASSOCIAZIONE:
In bocca al lupo a Chiara e Gaetano Castelli da tutta l'ASC
Nessuna “macchina” scenica, ma un palco disegnato – e animato – dalle immagini e da linee curve che danno profondità allo spazio.
E’ un omaggio al passato, anche ammiccando un po’ a Broadway ma guardando al futuro, quello che Gaetano Castelli firma per la scenografia del 70° Festival della Canzone Italiana. Per lui è il diciottesimo e segna il ritorno tra le quinte dell’Ariston dopo 8 anni: “La mia scelta - dice - è stata quella di eliminare completamente le automazioni, sostituendole con elementi scenografici volumetrici progettati in modo da dilatare lo spazio scenico e acquisire la maggiore profondità possibile. E in questo spazio faccio ‘danzare’ la luce”.
Ridotta, ma non eliminata la scala, Castelli riporta l’orchestra ai lati del palco – nel golfo mistico – e ha lavorato soprattutto sull’integrazione tra elementi della scenografia, apparati video e luci: “I principali, i fondali e le quinte – prosegue Castelli - contengono, all'interno, apparati video e sceno-luminosi che, per la prima volta, sono completamente integrati con le luci del direttore della fotografia Mario Catapano. La scena acquista dinamismo grazie alle sue forme sinuose, agli accorgimenti prospettici e alla sincronia con il ritmo musicale di tutti gli effetti luminosi e grafici, personalizzati per ogni artista e sottolineati dal dinamismo della ripresa firmata da Stefano Vicario”.
FUNERALI CELEBRATI LUNEDI 3 FEBBRAIO ALLE ORE 10.30
Grande successo di pubblico alla serata inaugurale della mostra "Segno di artisti, poeti scena", organizzata dai nostri soci Laura Lupi e Bruno Amalfitano, con il patrocinio dell'ASC, alle Scuderie Aldobrandini a Frascati.
Hanno esposto le loro opere molti dei nostri soci scenografi, costumisti e arredatori.
La mostra sarà aperta fino al 9 febbraio.
SCENOGRAFO, COSTUMISTA:
professione eclettica, creativa, divertente!
Prosa, poesia, arte, musica, danza, architettura, psicologia, regia, montaggio, fotografia sonoro sono gli argomenti che trattiamo costantemente!
Essendo coinvolti in tutti questi argomenti, strada facendo ne troviamo uno che ci affascina un po’ di più e proviamo a esprimerci, per il nostro piacere, senza pensare alla nostra professione.
Così può succedere che uno scenografo, un costumista, poi diventi regista, o scriva dei testi o suoni uno strumento, o dipinga dei quadri o si esprima anche nella scultura o nel design.
Qualcuno danza, qualcuno fa l’attore, qualcuno disegna gioielli o entra nel mondo della moda.
A volte quella nascosta parte artistica può farci scoprire che la nostra esperienza di scenografi-costumisti, così eclettica, ci ha fatto trovare una strada più importante, e allora seguiamo anche quella, come è successo a molti di noi.
La mostra non è che un modo per far conoscere la scintilla artistica che c’è in molti che fanno questo lavoro, e che a volte, per eccesso di pudore, viene tenuta nascosta in un armadio.
L’ESPLOSIONE DELLA IMMAGINE HA VINTO?
di ITALO MOSCATI
Sono a Venezia e cammino davanti alle Corderie dove ogni anno ci sono grandi mostre d‘arte che creano file di pubblico infinite. Ma in questi giorni le Corderie, di cui è “padrona” la Biennale d’arte, sono chiuse. E’ una pausa dell’attività espositiva. Qualche giorno fa l’Acqua Molto Alta ha fermato tutto nel disagio, di più, nella paura. Vado avanti. Devo scrivere su qualcosa che è lontana e mi riparo in una casa amica per farlo. Devo scrivere su una Mostra a Frascati. Lo faccio. La memoria e lo sguardo sono pieni delle immagini di cui ho visto la concretezza artistica e ammirato la fantasia. Lo spettacolo è bello e incisivo. I quadri sono lì per testimoniare qualcosa in cui l’arte sviluppa la loro realtà nuova. Il contagio con i Luoghi Veneziani d’arte in cui mi sono trovato creano un contagio. Da anni sta accadendo che la fantasia ha preteso di scatenarsi.
I quadri di Frascati sono parte di un’emozione complessiva che colpisce e dura. In essi c’è la proposta di vedere, anzi spiare il mondo, cercando non di ordinarlo ma di sconvolgerlo, proponendo sensazioni e contaminazioni. C’è dinamismo e freschezza. C’è il gusto, il piacere di prendere dalla vita immagini e di proporre una sorta di splendido luna park esistenziale in cui i corpi e la materia delle cose convivono nel piacere del passato con il suo fascino e tentano strade di futuro.
L’arte come prova di esistenze che creano libertà e nuove esperienze di condivisioni. La fusione delle emozioni dimostra che le immagini sono esplose e vivono non solo nelle mostre ma nella sensazione che un gusto diverso, nuovo, curioso si va imponendo. L’arte è una parentela di segni, immagini, realtà e spettacolo, archeologia e sogni futuristi. Il piacere è ampio, l’artista propone, chi guarda dispone, cerca di capire e di unirsi alle suggestioni dell’artista e sue personali. Chi guarda diventa socio del lavoro dell’artista, scopre con lui e trova il piacere di partecipare al viaggio che gli è proposto: il piacere della condivisioni, del gusto, del sogno e della realtà arriva con lui. Questo accade nello spazio dell’arte: da Frascati alle Corderie di Venezia, le immagini inventano intrecci e noi li viviamo con loro…
E' stata inaugurata sabato pomeriggio alle 18 la mostra «Segno di Artisti Poeti di Scena», ideata da Laura Lupi, in scena alle Scuderie Aldobrandini dal 25 gennaio al 9 febbraio. Dietro al lavoro dei grandi scenografi e costumisti italiani c'è sicuramente un grande impegno, sconfinata fantasia e tanta cultura. Le Scuderie Aldobrandini ospitano altre sfaccettature dell’arte e della tecnica di creare e ideare le scene per una rappresentazione teatrale, cinematografica o televisiva che sia . Da una idea di Laura Lupi e a cura di Bruno Amalfitano nasce la mostra "Segno di artisti, poeti di Scena", che richiama l’attenzione sull’attività artistica dei grandi nomi della scenografia italiana, con un fantastico viaggio nel loro un universo fatto di dipinti, disegni, sculture, tecniche miste arredi, oggetti vari. L’evento è inaugurato lo scorso sabato, alla presenza dell'assessore alla cultura Emanuela Bruni e del sindaco Roberto Mastrosanti. In esposizione opere di: Anna Luce Aglietto, Bruno e Roberto Amalfitano, Tiziana Amicuzzi, Roberto Baraldi, Marco Antonio Brandolini, Giacinto Burchiellaro, Marco Canevari, Alida Cappellini, Gaetano Castelli, Fabio Crisarà, Enzo De Camillis, Marco Dentici, Dante Ferretti, Enzo Forletta, Nino Formica, Francesco Frigeri, Mario Garbuglia, Antonello Geleng, Paolo Innocenzi, Laura Lupi, Luigi Marchione, Riccardo Monti, Valeria Paolini, Daniela Pareschi, Graziella Pera, Carlo Poggioli, Sandro Scarmiglia, Mario Tasciotti, Emanuela Trixie Zitkowsky, Eugenio Ulissi, Alessandro Vannucci, Marta Zani. In mostra, arredi classici e contemporanei, sculture, dipinti e oggetti di scena, che arricchiscono la galleria di opere pittoriche dei più grandi scenografi e costumisti italiani. « Opere intime, che rivelano un’alta faccia delle loro poliedriche personalità artistiche - spiega Emanuela Bruni, l'assessore alla cultura di Frascati . Inoltre, i percorsi di ciascuno, le passioni culturali e di ricerca estetica. Un evento che nel panorama culturale della nostra cittadina, tiene alta la bandiera dell’Italian way of life, tanto amato nel mondo, frutto di emozioni, passione gusto, eleganza e fantasia». Le Scuderie Aldobrandini in centro a Frascati si confermano una location sempre foriera di eventi culturali. «La mostra è un modo per far conoscere le velleità artistiche che ci sono in molti che fanno questo lavoro, e che a volte, viene tenuta nascosta in un armadio - ha detto la curatrice Laura Lupi-. Qualcuno danza, qualcuno fa l’attore, qualcuno dipinge, crea gioielli o entra nel mondo della moda. A volte quella parte artistica può farci scoprire che la nostra esperienza di scenografi-costumisti, così piena di passione e fantasia, ci ha fatto trovare una ulteriore strada artistica da seguire ”. Nelle foto alcune opere degli artisti scenografi come: Dante Ferretti (premio Nobel), Geleng e una delle moto usate per il famoso film Easyrider.
L.S.
FRASCATI (eventi) - L’evento che s’inaugura il 25 gennaio alle 18 propone in esposizione opere di molti artisti
Cosa c’è dietro il lavoro dei grandi scenografi e costumisti italiani? Impegno, fantasia e tanta cultura. Le Scuderie Aldobrandini ospitano l’altra faccia dell’arte e della tecnica di creare e ideare le scene per una rappresentazione teatrale, cinematografica o televisiva.
Da una idea di Laura Lupi e a cura di Bruno Amalfitano e Laura Lupi nasce la mostra Segno di artisti, poeti di Scena, che focalizza l’attenzione sull’attività meno conosciuta dei grandi nomi della scenografia italiana permettendo di dialogare con i grandi Maestri, sul loro un universo intimo fatto di dipinti, disegni, tecniche miste arredi, oggetti.
L’evento che s’inaugura il 25 gennaio alle 18 propone in esposizione opere di: Anna Luce Aglietto, Bruno e Roberto Amalfitano, Tiziana Amicuzzi, Roberto Baraldi, Marco Antonio Brandolini, Giacinto Burchiellaro, Marco Canevari, Alida Cappellini, Gaetano Castelli, Fabio Crisarà, Enzo De Camillis, Marco Dentici, Dante Ferretti, Enzo Forletta, Nino Formica, Francesco Frigeri, Mario Garbuglia, Antonello Geleng, Paolo Innocenzi, Laura Lupi, Luigi Marchione, Riccardo Monti, Valeria Paolini, Daniela Pareschi, Graziella Pera, Carlo Poggioli, Sandro Scarmiglia, Mario Tasciotti, Emanuela Trixie Zitkowsky, Eugenio Ulissi, Alessandro Vannucci, Marta Zani.
«Una mostra che la Città di Frascati è orgogliosa di ospitare - dice Roberto Mastrosanti, Sindaco di Frascati - non solo per il valore dell’esposizione stessa ma per confermare quanto il nostro territorio sia legato alla cultura anche cinematografica del nostro Paese. Set ideale per decine e decine di film ma anche luogo che ha ospitato i teatri dell’effimero delle grandi feste in Villa di barocca memoria».
Arredi classici e contemporanei, sculture, dipinti e oggetti di scena arricchiscono la galleria di opere pittoriche dei più importanti scenografi e costumisti italiani. «Opere intime, al di là della committenza, che svelano un’alta faccia delle loro poliedriche personalità artistiche - spiega Emanuela Bruni, Assessore alla Cultura -. I percorsi di ciascuno, le passioni culturali e di ricerca estetica. Un evento che nel panorama culturale del nostro Paese tiene alta la bandiera dell’Italian way of life, tanto amato nel mondo, frutto di emozioni, passione gusto ed eleganza».
«La mostra non è che un modo per far conoscere la scintilla artistica che c’è in molti che fanno questo lavoro, e che a volte, per eccesso di pudore, viene tenuta nascosta in un armadio - dichiara la curatrice Laura Lupi -. Qualcuno danza, qualcuno fa l’attore, qualcuno disegna gioielli o entra nel mondo della moda. A volte quella nascosta parte artistica può farci scoprire che la nostra esperienza di scenografi-costumisti, così eclettica, ci ha fatto trovare una strada più importante, e allora seguiamo anche quella, come è successo a molti di noi».